Anna e Assunta Cecere

Anna e Assunta Cecere

La nostra esperienza di questi anni alla Karis? Un’esperienza importante, visto che abbiamo deciso di affidare a questa scuola i nostri figli per diverso tempo.
La scelta della scuola ha voluto dire, per noi, cercare un posto dove la nostra idea di educazione fosse accompagnata e valorizzata, un aiuto importante al giorno d’oggi dove tutto “rema contro”.
Nella scelta non ci siamo minimamente interessate né al problema della migliore scuola nè del miglior professore o altro. Quello che cercavamo era un rapporto educativo, certo, ma rispettoso della libertà e peculiarità di ogni individuo.
Tutto rosa e fiori? Non diremmo, sicuramente non abbiamo mai messo in dubbio la bontà delle intenzioni per cui anche le cose non perfette non ci hanno destato né scandalo né problema.
Ormai tra figli e nipoti sono tutti fuori dalla scuola, c’è Ciro Antonio che sta frequentando l’ultimo anno; il rapporto si è come rinsaldato in un’affezione che va oltre il sentimentalismo o il ricordo ma in una certezza di aver partecipato ad un “cammino buono” per i nostri figli, per noi e per quelli che abbiamo incontrato.

Anna Borghesi

Anna Borghesi

Mandare i miei figli alle scuole della Karis è stato l’investimento più lungimirante della vita e il risultato… è stato ancora più abbondante della promessa! Vorrei che sempre più famiglie avessero tale possibilità.

Emanuele e Graziella Polverelli

Emanuele e Graziella Polverelli

Un’avventura avvincente, e non solo per i nostri figli. Nelle aule della karis è nata una trascinante passione per la cultura e per la vita.

Quando la nostra prima figlia doveva iniziare la  scuola media, ci siamo chiesti cosa volessimo realmente per i nostri figli.  La scelta della scuola stava riaprendo una domanda più grande: perché mettere al mondo una nuova vita? Cosa di buono avrebbe mai potuto incontrare nella sua esistenza? Dove cercare una “vita buona”?  Non solo dunque “quale scuola?”, non solo la preoccupazione di quel che c’è di valido o meno nell’offerta didattica degli istituti attorno a noi, ma come attraverso strumenti didattici e scolastici validi potesse affermarsi una positività per la sua vita (che in fondo è quel che desidera davvero ogni genitore per i suoi figli).

Così, dopo molti dubbi (costo della retta – che nel tempo si sarebbe dovuto moltiplicare per tre! -, distanza da casa, distacco dai vecchi amici e incertezza per i nuovi, ambientazione), abbiamo pensato alla Karis dove avevamo vecchi amici, da tempo però trascurati.
Non sapevamo bene cosa occorresse, cosa avremmo incontrato, ma sapevamo che volevamo “altro” da quel che si vedeva attorno. Noi volevamo che nostra figlia potesse fare l’esperienza di essere “persona” a tutto tondo e il pensiero cadde su quei vecchi amici, alcuni dei quali prof nella scuola Karis.

È stata una sorpresa. A fronte della paura del distacco, fin dal primo giorno l’entusiasmo è stato il riscontro di un’esperienza di positività continua e sicura per tutte e tre le nostre figlie. È iniziata un’avventura, non priva di errori e di mancanze, talvolta importanti, ma sempre connotata dalla presenza di quel sentirsi persona tra persone, che è la premessa essenziale per qualsiasi percorso educativo.Un’avventura coinvolgente, che non ci ha lasciato fuori come genitori, ben presto divenendo spontaneo il desiderio di poter contribuire alla vita della scuola.

Si è nel tempo passati dai chilometri fatti in macchina perché le nostre figlie potessero partecipare a tutta la vita della scuola e alla quotidianità delle nuove amicizie, al personale coinvolgimento diretto  di noi genitori (nato nel tempo e secondo le esigenze del momento, senza alcuna invadenza e pretesa).

Così, quell’essere persona tra persone, si è dilatato in famiglia e ha provocato un cammino denso di domande e di serietà umana che risulta impagabile.
Ora che la nostra “piccola” fa l’ultimo anno di liceo, non potremo dimenticare mai un percorso educativo avvincente, coinvolgente e di grande spessore umano.

Grazie a tutti coloro che hanno contribuito al realizzarsi di questo cammino.

Stefano Matteoni

Stefano Matteoni

Aiutare la KARIS

C’è un solo motivo per cui vale la pena aiutare la KARIS: è conveniente!

Conviene a chi crede che incontrare la realtà sia un bene per ciascun uomo.

Questa scuola è nata con il desiderio e la presunzione di fare crescere persone che non hanno paura di incontrare la realtà, la realtà in tutti gli aspetti in cui si manifesta. La convenienza per ognuno di noi è che, aiutando a fare questo paziente lavoro, scopriamo che quello stesso lavoro lo stiamo facendo anche noi, anche noi ci “gustiamo” il bello, il buono, il bene che la realtà ci prepara.

Per me questi anni con la KARIS sono stati solo questo.